La Sposa Straniera - Villa Romana di Almese 2017

 

La storia di Eirentana, una sposa celtica , nel giorno del suo matrimonio.

In occasione della VIII Giornata del Patrimonio Archeologico della Valle di Susa, per un evento organizzato dall'Associazione ArcA di Almese,

#Okelum torna alla Villa Romana di Almese con un matrimonio Galloromano,

la riproposizione di quello che doveva essere nell'antichità il matrimonio tra un cittadino romano ed una donna celta.

 

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Una rappresentazione del Progetto Galloromanitas della nostra associazione, nella suggestiva cornice della Villa Romana di Almese.

Si è voluto ricostruire l'evento nelle sue fasi più salienti: la vestizione della sposa e la sua acconciatura, la preparazione dello sposo, la compravendta della sposa, la cerimonia, il corteo, l'ingresso nella domus, lo scioglimento del nodo d'Ercole.

"...il giorno stabilito, la fidanzata, che la sera prima aveva raccolto i capelli in una reticella rossa, indossava una tunica senza orli (tunica recta), fissata con una cintura di lana con un nodo doppio (cingulum herculeum), e un mantello (palla) color zafferano, ai piedi sandali dello stesso colore, al collo una collana di metallo e sulla testa un'acconciatura, come quella delle Vestali, formata da sei cercini posticci separati da piccole fasce (seni crines), avvolta in un velo color arancio fiammeggiante (flammeum) che copre la parte superiore del viso; sul velo una corona intrecciata di maggiorana e verbena, al tempo di Cesare e d'Augusto, più tardi di mirto e fiori d'arancio..."

"L'auspex dunque in un religioso silenzio annunzia il favore degli dei e gli sposi pronunciano una formula che nella concisione romana e esprime lo spirito dell'unione matrimoniale: Ubi tu gaius, ego Gaia..."

"Quindi la sposa viene condotta a casa dello sposo con una processione aperta da suonatori di flauto e cinque teodoforimentre si levano canzoni licenziose e gioiose. Durante il cammino la sposa lancia ai ragazzini accorsi delle noci come quelle con cui giocava da bambina. Alla testa del corteo sono tre amici dello sposo, uno il pronubus, porta una torcia intrecciata di biancospini, e gli altri due prendono la sposa e senza farle toccare i piedi in terra la sollevano al di là della soglia della casa ornata con paramenti bianchi e verdi fronde...."

"...la più importante fra le amiche accompagna la sposa al letto nuziale dov'è il marito che le toglie il mantello e le scioglie il triplice nodo della cintura che ferma la tunica mentre tutti gli invitati discretamente se ne vanno."

(cit.)

 

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